La battaglia di Mai Chew: un trionfo contro l'Italia fascista, una sfida alla modernità e all'imperialismo europeo

blog 2024-11-19 0Browse 0
La battaglia di Mai Chew: un trionfo contro l'Italia fascista, una sfida alla modernità e all'imperialismo europeo

Nel panorama della storia africana, spicca la figura di Negus Neghesti Hailé Selassié I, ultimo imperatore d’Etiopia. Un sovrano carismatico, profondamente legato alle tradizioni del suo paese, ma anche visionario e attento ai cambiamenti del mondo moderno. Il suo regno fu segnato da numerose sfide, tra cui l’invasione italiana del 1935, un evento che mise alla prova la resistenza etiopica e il carisma stesso dell’imperatore.

La battaglia di Mai Chew, combattuta il 31 marzo 1936, rappresentò un momento cruciale di questa guerra. L’esercito italiano, equipaggiato con armi moderne e supportato dalla potenza aerea, si scontrò con le forze etiopi guidate dal Ras Mulugeta Yigezu, un generale coraggioso e stratega esperto.

Nonostante la disparità di mezzi, l’esercito etiopico combatté con ferocia e determinazione, mettendo a dura prova l’avanzata italiana. La battaglia si svolse in una regione montuosa, favorendo le tattiche di guerriglia etiopi.

Il generale Mulugeta Yigezu utilizzò abilmente il terreno, nascondendo i suoi uomini tra gli alberi e le rocce per sorprendere l’esercito italiano con attacchi improvvisi e precisi. I soldati etiopi, armati principalmente di fucili vetusti e lance, si distinsero per coraggio e ferocia, infliggendo pesanti perdite all’esercito italiano.

La battaglia di Mai Chew non fu una vittoria decisiva per gli etiopi, ma rappresentò un importante atto di resistenza contro l’invasione italiana. La notizia della strenua difesa etiopica contribuì a sollevare il morale del popolo e a rafforzare la fiducia nell’imperatore Hailé Selassié I.

Per comprendere appieno il contesto storico della battaglia di Mai Chew, è necessario analizzare le circostanze che portarono all’invasione italiana dell’Etiopia nel 1935. L’Italia fascista, guidata dal dittatore Benito Mussolini, aspirava ad espandere il suo dominio coloniale in Africa, mirando a creare un “nuovo Impero Romano”.

L’Etiopia, una nazione indipendente e sovrana con una storia millenaria, rappresentava un ostacolo alle ambizioni di Mussolini. L’imperatore Hailé Selassié I si oppose fermamente all’invasione italiana, denunciando le mire colonialiste dell’Italia fascista alla Società delle Nazioni.

Nonostante la condanna internazionale, l’Italia iniziò l’invasione dell’Etiopia il 3 ottobre 1935. La guerra fu brutale e disuguale. L’esercito italiano era meglio equipaggiato e addestrato, mentre le forze etiopi, seppur combattive, erano in svantaggio per quanto riguarda armamenti e tecnologia militare.

La battaglia di Mai Chew, pur non rappresentando una vittoria decisiva, contribuì a ritardare l’avanzata italiana e a dimostrare la capacità di resistenza dell’esercito etiopico. Questa battaglia fu anche un esempio significativo della determinazione del popolo etiopio a difendere la propria indipendenza contro l’imperialismo europeo.

L’eredità della battaglia di Mai Chew

La battaglia di Mai Chew rimane un evento storico importante per ricordare il coraggio e la resistenza del popolo etiopico durante l’invasione italiana. Anche se l’Italia conquistò l’Etiopia nel 1936, la battaglia di Mai Chew è simbolo della lotta contro l’oppressione coloniale e una testimonianza dell’importanza di difendere la propria sovranità nazionale.

L’imperatore Hailé Selassié I, dopo aver trascorso cinque anni in esilio, ritornò in Etiopia nel 1941 grazie all’intervento delle forze britanniche durante la Seconda Guerra Mondiale.

La battaglia di Mai Chew, pur non essendo una vittoria decisiva, rimane un esempio potente di resistenza contro l’imperialismo. E oggi continua a ispirare le generazioni future.

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